Malattia di Buerger
La malattia si manifesta inizialmente con sensazioni anomale come freddo, formicolio, intorpidimento e bruciore alle dita delle mani o dei piedi, spesso aggravate dall’esposizione al freddo. Progressivamente possono comparire:
- Dolore agli arti, spesso sotto forma di claudicatio intermittente, ossia dolore muscolare che si presenta durante il cammino e regredisce a riposo.
- Cambiamenti di colore della pelle (cianosi), con estremità fredde e sudorazione anomala.
- Ulcere cutanee resistenti alla guarigione e, nei casi più avanzati, cancrena delle dita.
- Flebiti superficiali ricorrenti e fenomeno di Raynaud, con pallore e dolore delle dita in risposta a stimoli termici o stress.
La diagnosi si basa sull’esame clinico, sulla storia di fumo e sulla presenza di sintomi ischemici periferici. Gli esami di laboratorio aiutano a escludere altre cause di ischemia (ad esempio embolie cardiache o vasculiti sistemiche). L’angiografia è lo strumento diagnostico principale, in grado di evidenziare occlusioni segmentarie delle arterie e la formazione di circoli collaterali caratteristici. Altri test utili sono l’indice caviglia-braccio e l’ecografia Doppler.
Il trattamento prioritario è l’immediata cessazione del fumo, che rappresenta l’unico intervento in grado di arrestare la progressione della malattia. Tra le altre misure terapeutiche figurano:
- Farmaci vasodilatatori, come l’iloprost, per migliorare la perfusione e ridurre il dolore ischemico.
- Terapia antitrombotica in casi selezionati, anche se il beneficio non è certo.
- Simpatectomia chirurgica o chimica, intervento volto a ridurre la vasocostrizione riflessa e a migliorare la circolazione nelle fasi più avanzate.
- Evitare l’esposizione al freddo e proteggere le estremità da traumi meccanici o ustioni.
- Amputazione, purtroppo necessaria nei casi irreversibili con gangrena non trattabile.
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Ultimo aggiornamento: 16/06/2025