PATOLOGIE
Tremore essenziale
Il tremore essenziale è un disturbo neurologico progressivo del movimento caratterizzato da oscillazioni involontarie e ritmiche – in genere di mani e braccia – che compaiono durante l’azione (tremore cinetico) o mentre si mantiene una postura (tremore posturale). Non è pericoloso per la vita ma può rendere faticose attività quotidiane come scrivere, bere o radersi. In Italia interessa circa l’1 % della popolazione generale e il 4-5 % degli over 65; l’esordio mostra due picchi, prima dei 24 e dopo i 46 anni.
- Tremore bilaterale degli arti superiori, talora lievemente asimmetrico, evidente nei movimenti fini o con le braccia sollevate
- Possibile estensione a capo (“sì/no”), voce e, più raramente, arti inferiori
- Peggioramento con stress, affaticamento, caffeina, caldo, freddo o ipoglicemia; attenuazione a riposo e durante il sonno
- Ostacolo a gesti quotidiani (scrivere, usare posate, abbottonarsi) con impatto sulla qualità di vita
- Disturbi associati riportati: ansia, depressione, alterazioni del sonno e lievi deficit cognitivi o uditivi negli anziani
- Predisposizione familiare presente nel 50-70 % dei casi (trasmissione autosomica dominante)
- Fattori ambientali: esposizione a pesticidi o piombo, consumo eccessivo di caffeina, stress protratto
- Comunicazione anomala fra cervelletto, talamo e tronco encefalico emersa negli studi di neuro-immagine
- Eziologia multifattoriale ancora in studio; non esiste una causa unica definita
La diagnosi è clinica: anamnesi ed esame neurologico valutano sede, ampiezza e frequenza del tremore; risonanza magnetica, DaT-SPECT, elettromiografia o test tiroidei si usano solo per escludere altre condizioni (Parkinson, distonie, disfunzioni endocrine). Il trattamento è sintomatico: beta-bloccanti e anticonvulsivanti costituiscono la prima scelta, talvolta associati a benzodiazepine; nei casi refrattari si impiegano infiltrazioni di tossina botulinica. Se il tremore resta severo, si valutano procedure funzionali come la stimolazione cerebrale profonda (DBS) del talamo o la termoablazione con ultrasuoni focalizzati.
Programmi di fisioterapia, terapia occupazionale e logopedica migliorano coordinazione e voce; ridurre caffeina e alcol e praticare tecniche di rilassamento contribuisce a contenere le oscillazioni. Non esistono, al momento, strategie di prevenzione specifica.
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Ultimo aggiornamento: 16/06/2025