La Medicina del lavoro si occupa dell’identificazione di correlazioni tra “fattori di rischio professionale”, ossia singoli agenti quali possono essere sostanze chimiche o fenomeni fisici, ma anche interi processi o cicli produttivi, e quadri patologici. Identificare questa correlazione serve alla diagnosi di malattia professionale, vale a dire individuare se una patologia è causata esclusivamente dall’attività lavorativa o se si tratta di una malattia “lavoro-correlata”, cioè una patologia parzialmente causata dall’attività lavorativa, o da questa aggravata. Non solo, stabilire questa correlazione può servire a identificare opportune misure preventive, al fine di scongiurare l’insorgenza di malattie professionali o lavoro-correlate, come il mobbing, ma anche a implementare queste misure, sia direttamente, attraverso la cosiddetta sorveglianza sanitaria, sia anche indirettamente con le attività di counseling.
A questi compiti tradizionali, i cambiamenti occorsi nella strutture demografiche e sociali del Paese hanno affiancato l’inserimento o reinserimento lavorativo di lavoratori disabili e le attività di prevenzione primaria e promozione della salute e di corretti stili di vita.
Per ciò che concerne gli ambiti di applicazione, la Medicina del lavoro opera in maniera quantitativamente prevalente sulla dimensione della prevenzione, con forme di sorveglianza sanitaria, regolate da varie leggi dello Stato, alla quale si aggiungono l’attività di consulenza, che può essere richiesta entro l’ambito del Servizio Sanitario Nazionale SSN, soprattutto per definire la natura professionale o meno di una patologia già diagnosticata, o al di fuori di esso con valutazione di secondo livello richiesta dal medico competente.
La Medicina del lavoro si avvale inoltre di un’ampia gamma di accertamenti integrativi, che possono essere ricondotti a tre gruppi:
- accertamenti a carattere preventivo, in genere selezionati tra quelli meno invasivi e meglio tollerabili (ad esempio esami ematourinari, ECG, prove di funzionalità respiratoria);
- accertamenti mirati per specifiche situazioni lavorative (il “monitoraggio biologico”, ovvero ricerca di tracce di sostanze o alterazioni pre-cliniche su campione di sangue, urina, ecc, ne rappresenta l’esempio più tipico);
- accertamenti di secondo livello, a carattere diagnostico.
In quali nostri Istituti
- Pavia, Unità Operativa di Medicina del Lavoro
- Pavia, UOOML - Unità Operativa Ospedaliera di Medicina del Lavoro
- Veruno, Servizio di Medicina del Lavoro
- Padova, Centro Ricerche Ambientali
- Pavia, Centro Ricerche Ambientali
- Pavia, Laboratorio per lo studio dei distruttori endocrini
- Pavia, Ambulatorio di Allergologia respiratoria professionale
- Pavia, Centro Antiveleni