PATOLOGIE
Tumore del colon-retto
Il tumore del colon-retto è una neoplasia maligna che origina dalla mucosa del grosso intestino (colon) o del retto, spesso a partire da polipi adenomatosi che, nel tempo, acquisiscono caratteristiche cancerose. Rappresenta una delle forme oncologiche più diffuse in entrambi i sessi e la terza per incidenza a livello mondiale. La malattia è rara prima dei 40 anni, ma diventa più frequente tra i 60 e i 75 anni; quasi tutti i casi sono adenocarcinomi capaci di infiltrare la parete intestinale, raggiungere i linfonodi regionali e metastatizzare, soprattutto al fegato.
- Perdite ematiche nelle feci (strie di sangue o melena) e sanguinamento rettale
- Alterazioni dell’alvo con alternanza di stitichezza e diarrea o stipsi ostinata
- Sensazione di svuotamento incompleto, tenesmo o dolore alla defecazione
- Dolori o crampi addominali, talora segni di occlusione intestinale
- Anemia sideropenica con stanchezza, debolezza e pallore
- Perdita di peso non spiegata, calo dell’appetito e affaticamento persistente
- Predisposizione ereditaria: sindrome di Lynch, poliposi adenomatosa familiare, poliposi associata a MUTYH e altre forme familiari; storia di polipi o carcinoma nei parenti di primo grado
- Malattie infiammatorie croniche intestinali: rettocolite ulcerosa e morbo di Crohn di lunga durata
- Fattori dietetici e stile di vita: dieta ricca di grassi e carni rosse, povera di fibre; obesità, sedentarietà, fumo, abuso di alcol
- Età avanzata (oltre 50 anni) e esposizione a sostanze tossiche (piombo, pesticidi)
La diagnosi si basa sul test per il sangue occulto nelle feci e sulla colonscopia, che consente l’asportazione o la biopsia di eventuali lesioni e l’analisi istologica; l’esplorazione rettale manuale può rilevare masse rettali. Esami di imaging (TC, RM, ecografia addominale, PET) definiscono estensione e metastasi, mentre il dosaggio del CEA è utile per il follow-up. La valutazione genetica identifica sindromi ereditarie (es. Lynch). Il trattamento di prima scelta è chirurgico: resezione del segmento colico o rettale con linfonodi; nei tumori del retto la chirurgia può essere preceduta o seguita da radioterapia e chemioterapia. Nei tumori colici localmente avanzati o con rischio di recidiva la chemioterapia adiuvante prolunga la sopravvivenza; terapie mirate (farmaci biologici, immunoterapia) si aggiungono in stadi metastatici selezionati. Quando non rispondono ai trattamenti convenzionali o risultano inoperabili, si impiegano approcci palliativi (stent endoscopici, radiofrequenza o termoablazione epatica). Il controllo post-operatorio prevede colonscopia entro un anno dall’intervento, monitoraggio periodico di CEA e imaging ogni 6-12 mesi per cinque anni.
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Ultimo aggiornamento: 16/06/2025