Nistagmo
I sintomi del nistagmo variano in base alla causa e alla gravità della condizione. I più comuni includono:
- Movimenti involontari degli occhi, percepiti come "tremolio" o "oscillazione".
- Visione sfocata o instabile.
- Oscillopsia: percezione oscillante dell'ambiente.
- Posizione anomala della testa, adottata per ridurre il movimento oculare.
- Sensibilità alla luce (fotofobia).
- Vertigini, perdita di equilibrio e affaticamento visivo.
Le cause del nistagmo si dividono in congenite e acquisite:
- Congenite: nistagmo idiopatico infantile, disturbi oculari congeniti (albinismo, cataratta congenita, distrofie retiniche).
- Acquisite: lesioni neurologiche (sclerosi multipla, ictus, traumi cranici), disturbi vestibolari (labirintiti, neuriti vestibolari), uso di farmaci (anticonvulsivanti, sedativi), intossicazione da alcol o sostanze tossiche.
La diagnosi del nistagmo richiede una valutazione oculistica approfondita con osservazione dei movimenti oculari, test neurologici e vestibolari, videonistagmografia (VNG) per l'analisi dettagliata dei movimenti oculari e, nei casi sospetti, risonanza magnetica (RM) o tomografia computerizzata (TC) per escludere patologie neurologiche. Nei bambini, la diagnosi coinvolge anche la ricerca di eventuali cause oculari o genetiche.
Il trattamento dipende dalla causa sottostante. Quando possibile, si mira a risolvere o gestire la patologia scatenante. Gli approcci terapeutici includono:
- Terapia farmacologica: utilizzo di farmaci per ridurre l'ampiezza dei movimenti oculari.
- Occhiali o lenti a contatto: per migliorare la visione.
- Interventi chirurgici: in alcuni casi di nistagmo congenito per migliorare la posizione degli occhi e ridurre l'oscillazione.
- Riabilitazione visiva e vestibolare: esercizi mirati per migliorare la fissazione visiva, la stabilità dell'immagine e l'equilibrio.
- Supporto multidisciplinare: il paziente è opportuno che sia seguito da un team composto da oculisti, neurologi, otorinolaringoiatri e fisioterapisti.
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Ultimo aggiornamento: 16/06/2025