Emispasmo del nervo facciale
L'emispasmo del nervo facciale, noto anche come spasmo emifacciale, è un disturbo neurologico caratterizzato da contrazioni involontarie, unilaterali e ripetute dei muscoli del viso. Queste contrazioni sono causate da un'irritazione o compressione del settimo nervo cranico (nervo facciale), che regola i movimenti della muscolatura facciale, la secrezione di saliva e lacrime, il gusto nei due terzi anteriori della lingua e il controllo di un muscolo coinvolto nell’udito. Colpisce più frequentemente le donne oltre i 40 anni e può compromettere significativamente la qualità della vita, pur essendo una condizione non dolorosa.
Il disturbo si manifesta inizialmente con piccoli spasmi della palpebra, che col tempo possono estendersi a tutta la metà del viso:
- Ammiccamento involontario: i movimenti iniziano spesso a livello della palpebra superiore, causando chiusura involontaria dell’occhio.
- Estensione degli spasmi: le contrazioni possono coinvolgere la guancia, l’angolo della bocca e, nei casi più avanzati, anche il collo.
- Fattori aggravanti: stress, affaticamento, luce intensa, attività come la guida o la lettura possono accentuare la frequenza e l’intensità degli spasmi.
- Impatto psicosociale: sebbene non doloroso, può causare imbarazzo, isolamento sociale e disagio emotivo.
La causa più comune dell’emispasmo è la compressione vascolare del nervo facciale all’emergenza dal tronco encefalico. Altre cause possono includere:
- Anomalie vascolari, con arterie o vene che si trovano a contatto con il nervo.
- Tumori cerebrali o lesioni occupanti spazio, che comprimono direttamente il nervo.
- Sclerosi multipla o altre patologie neurologiche, in rari casi.
- Fattori scatenanti esterni come stress, stanchezza o stimoli visivi intensi, che aggravano la sintomatologia ma non ne sono la causa diretta.
La diagnosi si basa su un’attenta valutazione neurologica e sulla descrizione dei sintomi:
- Osservazione clinica: identificazione delle contrazioni muscolari unilaterali del volto.
- Risonanza magnetica (RM): utile per escludere tumori, anomalie vascolari o segni di sclerosi multipla; può evidenziare la presenza di un vaso che comprime il nervo.
- Elettromiografia (EMG): in alcuni casi, può essere utilizzata per studiare l'attività muscolare e la trasmissione nervosa.
Il trattamento dell’emispasmo del nervo facciale è mirato a ridurre la frequenza e l’intensità degli spasmi. Le principali opzioni includono:
- Tossina botulinica: trattamento di prima scelta, iniettata nei muscoli coinvolti per bloccare temporaneamente le contrazioni. L’effetto dura da 3 a 6 mesi e il trattamento va ripetuto ciclicamente.
- Farmaci antiepilettici: in alcuni casi si utilizzano molecole come carbamazepina, gabapentin, fenitoina o baclofene per modulare l’attività elettrica del nervo.
- Intervento chirurgico: la decompressione vascolare microchirurgica è indicata nei casi resistenti ai trattamenti farmacologici. Consiste nel separare il vaso che comprime il nervo, interponendo un piccolo tampone tra nervo e arteria. L’intervento è efficace ma può comportare rischi neurologici come paresi facciale, alterazioni dell’udito o dell’equilibrio.
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Ultimo aggiornamento: 16/06/2025