La scintigrafia cerebrale è una tecnica diagnostica di medicina nucleare che utilizza farmaci radioattivi per ottenere immagini del cervello al fine di indagare la presenza di lesioni, tumori o processi infiammatori. In condizioni normali, il tessuto cerebrale è protetto dalla barriera emato-encefalica che blocca il passaggio di sostanze nocive dal sangue al cervello. Quando la barriera è alterata a causa di condizioni patologiche, il radiofarmaco impiegato nella scintigrafia riesce a penetrare e ad accumularsi a livello della lesione, consentendo così la sua rilevazione mediante gamma-camera. In caso di lesioni dovute a patologie dei vasi sanguigni quali ischemia o infarto, si effettua una scintigrafia a fase dinamica o angioscintigrafia. Questa tecnica consente di evidenziare la ridotta perfusione della parte di encefalo colpita, e inoltre rileva e distingue le patologie ipervascolarizzate (alcune metastasi, meningiomi) da quelle ipovascolarizzate (ascessi, ematomi, tumori poco vascolarizzati).
L’esame si esegue somministrando a bolo rapido il radiofarmaco per via endovenosa. Viene poi valutato il suo passaggio attraverso i vasi del collo e del cervello con l’acquisizione di immagini in rapida sequenza (una al secondo per 60 secondi complessivi).