Con il termine generico di vasculopatia si intende la comparsa di alterazioni a carattere occlusivo/trombotico a livello vascolare. Quando sono interessate le vene e il circolo venoso si parla di vasculopatia venosa; quando sono interessate le arterie e il circolo arterioso si parla di vasculopatia arteriosa. Si usa il termine di vasculopatia cerebrale quando sono interessati i vasi sanguigni del circolo cerebrale.
Elemento comune a tutte queste condizioni è una compromissione o riduzione della circolazione nei vasi interessati e nel relativo distretto sanguigno.
Le vasculopatie cerebrali sono essenzialmente l’ictus (causato da scarsa perfusione sanguigna al cervello) e l’attacco ischemico transitorio (noto anche con la sigla TIA dall’inglese Transient Ischemic Attack). I TIA sono episodi acuti transitori di disturbi neurologici, i cui sintomi regrediscono completamente in 24 ore, dovuti a lesioni cerebrovascolari, a carico del distretto carotideo o di quello vertebrale. Solitamente son dovuti a piccoli emboli o modeste emorragie, a lesioni aterosclerotiche e a malformazioni vascolari.
Nel caso dell’ictus e più in generale delle vasculopatie cerebrali la gravità dei sintomi varia notevolmente, in relazione all’area interessata e alla gravità dell’evento: si va da lesioni cerebrovascolari caratterizzate da disturbi reversibili a forme con alto tasso di gravità o con esiti permanenti. I sintomi più comuni sono comunque vertigini, perdita di coscienza, confusione, nausea, vomito, emicrania, emiparesi, intorpidimento o paralisi degli arti, perdita di coordinamento nei movimenti, problemi nell’articolazione della parola.
Per la diagnosi delle lesioni cerebrovascolari è fondamentale un’anamnesi accurata, che identifichi sia le modalità d’insorgenza che la durata dei sintomi nonché dei fattori di rischio per l’ictus. La tomografia computerizzata (TC) encefalica e la risonanza magnetica (RM), l’ecocolor-Doppler dei tronchi sovra-aortici, insieme ad altre tecniche di neuroimaging, sono essenziali e consentono anche, per esempio, di distinguere tra ictus ischemico ed emorragico, guidando perciò le decisioni per il trattamento urgente.
Il trattamento delle lesioni cerebrovascolari è rivolto a ripristinare quando possibile il flusso sanguigno e a limitare/migliorare i danni fisici causati dall’evento, attraverso un percorso chirurgico e farmacologico e poi riabilitativo.