Reumatismo è un termine piuttosto generico che si riferisce a patologie che colpiscono principalmente le articolazioni e i tessuti connettivi, ma che possono interessare anche altri tessuti e organi tra i quali il cuore, i polmoni e i reni.
I reumatismi vengono quindi ulteriormente suddivisi in infiammatori, degenerativi, metabolici ed extra-articolari.
I reumatismi infiammatori sono innescati da dinamiche di tipo autoimmune. Sono quindi dovuti a un’infiammazione della membrana sinoviale che riveste le articolazioni (artrite), ma anche di altri tessuti, causata da cellule del sistema immunitario (specie i linfociti). A seconda del tessuto interessato si avranno miositi (il muscolo), pleuriti (la pleura), nefriti (il rene), pericarditi (il pericardio, la membrana che riveste il cuore), ecc.
Tra le principali patologie di questo tipo troviamo l’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica, la spondilite anchilosante, le vasculiti, e l’ampio gruppo delle connettiviti (che comprende la sindrome di Sjögren, il lupus eritematoso sistemico, la dermato-polimiosite).
Contrariamente a quanto si pensa, i reumatismi infiammatori non sono dovuti alla vecchiaia o all’esposizione al freddo. Sebbene le cause scatenanti non siano del tutto note, sappiamo che queste patologie sono favorite da vari fattori genetici o da ormoni sessuali tra cui, in particolare, gli estrogeni. Per questo motivo, i reumatismi infiammatori colpiscono più frequentemente il sesso femminile.
I sintomi possono essere molteplici e variano a seconda della forma reumatica contratta. Generalmente, i reumatismi sono accompagnati da dolore, affaticamento, rossore, debolezza, rumori articolari, deficit motori o tumefazione. Trattandosi di un insieme molto vasto di patologie diverse tra loro, il trattamento dipende dal disturbo diagnosticato.
Si rimanda il lettore anche alle voci artrite da microcristalli, artrite enteropatica, artrite infettiva, reumatismo articolare acuto, reumatismo extra-articolare, reumatismo ricorrente.