Disturbi della coordinazione motoria

Intorno ai sette anni di vita, il bambino dovrebbe aver assunto tutte le competenze motorie di base, che sono ormai assimilabili a quelle di un adulto, per quanto in via di perfezionamento e specializzazione. Ci sono tuttavia bambini che non acquisiscono questo bagaglio di competenze, seppure con deficit che differiscono da bambino a bambino.

Da un punto di vista fisico il bambino con Disturbo della coordinazione motoria si presenta solitamente goffo e impacciato nei movimenti; può sviluppare in ritardo alcune capacità motorie e avere di conseguenza difficoltà come, per esempio, andare in bicicletta; può avere problemi di equilibrio che si manifestano in azioni come il salire le scale. Dal punto di vista, invece, emotivo/comportamentale, il bambino può avere problemi di socializzazione con i coetanei e non mostrare interesse per quelle attività che richiedono un particolare sforzo fisico. Spesso è poco tollerante verso le frustrazioni e ha scarsa autostima. Inoltre, spesso il bambino presenta delle difficoltà in matematica o in quelle discipline scolastiche che richiedono accuratezza e precisione, o avere problemi nel rispettare i tempi per la consegna dei compiti affidatigli.

L’atteggiamento verso questi bambini è osservarne attentamente il comportamento e il movimento. Andranno stimolate quelle attività che richiedono particolare coordinazione motoria, come per esempio scavalcare degli ostacoli, calciare la palla, ma anche pettinarsi, soffiarsi il naso, aprire la porta con le chiavi, avvitare un barattolo. Se identificato, diagnosticato e trattato precocemente il Disturbo della coordinazione motoria ha buone possibilità di miglioramento. La terapia, di cui è responsabile il terapista della neuro- e psicomotricità dell’età evolutiva, procede per piccoli obiettivi volti a migliorare ideazione, programmazione ed esecuzione del gesto. Anche la terapia di gruppo può essere utile per la sua intrinseca proprietà di stimolare un apprendimento per imitazione.


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