La Cerebrolesione, o lesione cerebrale, è un danno del cervello (con distruzione delle cellule neuronali) che può verificarsi dal concepimento alla nascita, fino all’età adulta. La nascita prematura o anche dopo la scadenza prevista può comportare una cerebrolesione, così come la nascita dopo un travaglio inferiore alle due ore o superiore alle diciotto, ma anche, per esempio, l’aver contratto la rosolia durante i primi tre mesi di gravidanza. Dopo la nascita, invece, cause di cerebrolesione sono traumi, tumori al cervello, ictus, avvelenamenti. Quando una lesione di origine traumatica, o anche di altra natura, determina una condizione di coma della durata non inferiore alle 24 ore, oltre che menomazioni sensoriali e motorie che provocano disabilità, si parla di grave cerebrolesione acquisita, nota con la sigla GCA.
Le manifestazioni e i sintomi di una cerebrolesione sono molteplici: ritardo mentale, tremore, disfunzioni periferiche, problemi psicologici.
La diagnosi viene posta con l’esame neurologico ed esami specifici come la risonanza magnetica e l’elettroencefalogramma.
Il recupero del bambino cerebroleso è una questione alquanto complessa. Tra i metodi più conosciuti, il metodo Dorman, dal nome del suo ideatore, che punta a curare la lesione più che i sintomi che da essa sono derivati e si fonda sulla capacità intrinseca del cervello di crescere tanto dal punto di vista anatomico che funzionale. Nel caso delle GCA i programmi riabilitativi spaziano dal raggiungimento e mantenimento della stabilità internistica (condizione essenziale per iniziare la riabilitazione) al recupero delle abilità tipiche della vita quotidiana, dalla gestione del dolore alla rieducazione delle menomazioni respiratorie, senso-motorie e cognitivo-comportamentali.