Quando una infermità provoca dolore agli arti inferiori ne consegue quella che è definita deambulazione antalgica, in quanto la fase di appoggio dell’arto interessato provoca dolore o il riacutizzarsi dello stesso e perciò il soggetto è riluttante se non impossibilitato ad appoggiare il piede. Da ciò deriva una diminuita lunghezza del passo, della cadenza e della velocità del cammino.
Molte sono le possibili ragioni, a partire da una dismetria degli arti (quando cioè gli arti non sono della medesima lunghezza). La paralisi o ipostenia (mancanza di forza) è un’altra causa e di solito riguarda i muscoli medio gluteo, lo psoas, il grande gluteo, il quadricipite e i flessori plantari della caviglia. Ovviamente, fratture e contratture muscolari.
Diversi sono i criteri classificatori. Uno è in base alle diverse fasi del ciclo. Si distinguono:
1. da impatto calcaneare ad appoggio plantare;
2. dal contatto del piede al carico intermedio;
3. dalla spinta del piede allo stacco del primo dito;
4. dalla leva plantare allo stacco del calcagno;
5. dalla fase intermedia allo stacco del primo dito;
6. della fase oscillante.
Ciascuna di queste alterazioni, a sua volta, ha una sua sottoclassificazione. Per esempio, il punto 3 comprende come causa, tra le altre, l’eccessiva flessione del ginocchio, il punto 4 l’eccessiva flessione laterale del tronco, la caduta pelvica e la caduta anserina, il punto 5 l’eccessiva pronazione del piede, il rimbalzo o esagerata flessione plantare, la spinta insufficiente, l’inadeguata estensione dell’anca.
Tra i test per una valutazione dell’alterazione del passo si considera lo stair climb test, una prova che consiste nel valutare la capacità di un soggetto di salire e scendere una rampa di scale.