Alessia Mongelli, del Laboratorio di Epigenetica, ha dimostrato la correlazione fra riduzione delle apnee e riequilibrio del microRNA
Le patologie cardiovascolari sono tra le principali cause di decesso a livello globale e, nonostante i costanti avanzamenti della ricerca, sono necessari ulteriori miglioramenti negli strumenti diagnostici, prognostici e terapeutici. Per discuterne e accelerare le conoscenze verso una medicina personalizzata, l’istituto Maugeri di Pavia ha ospitato, nei giorni scorsi, l’VIII Incontro internazionale CardioRNA COST Action CA17129.
È stato l’incontro di un network europeo multidisciplinare che coinvolge i ricercatori, medici e partner industriali al fine di aggiornare sulle conoscenze sulla trascrittomica, ovvero la totalità di RNA prodotto a livello cellulare, e produrre e comparare risultati solidi. Le attività di CardioRNA creano l’opportunità di collaborazione tra scienziati e professionisti sanitari in modo tale da decifrare sempre meglio e più rapidamente le funzioni e le interazioni degli RNA nel contesto cardiovascolare per implementare l’approccio clinico, favorendo dunque la medicina personalizzata e la salute pubblica.
Nel corso della tre giorni di studio, un contest tra giovani ricercatori è stata occasione per presentare la propria ricerca ad una commissione composta da sei membri e tra i vincitori c’è Alessia Mongelli, biologa molecolare, da quattro anni operativa presso il Laboratorio di Epigenetica dell’IRCCS Maugeri di Pavia, diretto da Carlo Gaetano.
Lo studio condotto da Mongelli, supervisionato da Maria Teresa La Rovere direttore del Dipartimento di Cardiologia in collaborazione con Francesca Fanfulla, responsabile del Servizio di Medicina del Sonno, riguarda la modulazione di piccole molecole di RNA (microRNA) che hanno una funzione regolatoria della sintesi delle proteine all’interno delle cellule. I soggetti di questa ricerca sono pazienti affetti da apnea ostruttiva del sonno (Osa) con, associata o meno, una placca aterosclerotica a livello delle carotidi. Nel dettaglio, nei soggetti patologici si osserva una significativa riduzione di uno specifico microRNA rispetto i soggetti sani.
Tuttavia, Mongelli ha dimostrato che, dopo sei mesi di trattamento dei pazienti attraverso l’applicazione del dispositivo medico che migliora la respirazione durante il sonno, non solo migliorano i parametri clinici ma anche i livelli del microRNA vengono ristabiliti tanto da essere indistinguibili dai soggetti sani. La ricerca ha indagato inoltre sull’espressione genica di fattori correlati al rischio cardiovascolare. Anche in questo contesto, il trattamento durante il sonno, migliora i parametri molecolari tanto da raggiungere i livelli dei soggetti sani.
Lo studio è stato condotto grazie ai contributi della Ricerca Corrente della Rete Cardiologica degli IRCCS. Il risultato ottenuto, salutato con entusiasmo dai colleghi, porterà adesso la dott.ssa Mongelli a proseguire lo studio al fine di comprendere meglio la dinamica ed i meccanismi molecolari associati ai disturbi dell’apnea ostruttiva del sonno e della placca carotidea