di Stefano Belli*
Migliaia di italiani affetti da COVID-19 sono stati ricoverati in ospedale e dimessi alla negativizzazione del tampone.
Molti di loro presentavano una disabilità importante con una limitazione durante l’esecuzione delle attività della vita quotidiana.
Lo studio retrospettivo Low physical functioning and impaired performance of activities of daily life in COVID-19 patients who survived the hospitalisation” pubblicato su European Respiratory Journal -ERJ, realizzato presso l’istituto di Veruno (gli altri autori QUI), in collaborazione con i colleghi del CIRO Center in Olanda, ha evidenziato su 115 pazienti una bassa performance fisica e / o prestazioni ridotte delle ADL, activities of daily living, ossia le attività della vita quotidiana.
Sono stati eseguiti test come 1’ sit to stand come misura della forma fisica, la Short Physical Performance Battery (SPPB) è stata utilizzata per valutare la funzionalità degli arti inferiori, l'indice di Barthel è stato impiegato per valutare le prestazioni nelle attività della vita quotidiana (ADL), la Comulative Illness Rating Scale (CIRS) per valutarne le comorbilità.
Durante il ricovero i pazienti hanno tutti ricevuto, oltre alle cure mediche per il COVID-19 e al nursing infermieristico, 30 minuti al giorno di fisioterapia a partire dalla mobilizzazione al letto e al disallettamento precoce per i pazienti allettati, fino al ricondizionamento aerobico e stenico per i pazienti più autonomi; è stato inoltre fornito supporto psicologico.
Questo è il primo studio a segnalare una ridotta performance fisica e una ridotta autonomia nelle ADL in pazienti post COVID-19.
Si evince, pertanto, che i pazienti dimessi dal reparto COVID hanno un'evidente necessità di interventi riabilitativi mirati e adeguati in termini di durata e qualità. Durante il ricovero è stato riscontrato un primo recupero sotto la supervisione dell'équipe riabilitativa. Tuttavia, l’attività fisica e le autonomie nelle ADL sono risultate ancora significativamente ridotte alla dimissione.
Pertanto, sembra ragionevole ipotizzare che questi pazienti anziani e multimorbidi post-COVID-19 avranno un recupero lento e/o incompleto.
Ciò può avere conseguenze dannose per l'autonomia e la partecipazione del paziente, causare un carico elevato a caregiver e famiglie oltre ad un maggiore utilizzo di risorse sanitarie. Questi dati suggeriscono l’importanza dell’intervento riabilitativo in termini qualitativi e quantitativi adeguati nella fase post-ospedalizzazione.
* Coordinatore palestra di Pneumologia - U.O. di Pneumologia Riabilitativa
e palestra di Neurologia - U.O. di Neurologia Riabilitativa- IRCCS Maugeri Veruno