Email giunta all'URP dell'Istituto di Milano nei giorni scorsi.
Quando in una famiglia compare la diagnosi di una malattia grave, oltre ad essere colpiti emotivamente, mutano sensibilmente le abitudini quotidiane e, più in generale, la vita vissuta sino a quel momento.
Senza contare che per giungere a quella diagnosi in alcuni casi bisogna fare una vera e propria epopea che dura mesi e mesi, passando da un ospedale all’altro in attesa che qualcuno sia in grado di dirti di che cosa si stratta.
Una sorta di Ulisse moderni, senza alcuna volontà però di essere degli eroi greci, solo dei cittadini che si affidano alla medicina e alla scienza. Faccio convintamente parte della schiera di quei cittadini che non crede che basti leggere qualche articolo sul web per discutere alla pari con un laureato in medicina.
Ma se le conoscenze e la professionalità fanno la differenza, insieme ad esse, la fanno anche le persone che incontri.
Quando in una famiglia compare la diagnosi di una malattia grave, i campi in cui è necessario investire le proprie energie e il proprio tempo sono molteplici.
Dagli aspetti burocratici che coinvolgono enti come Inps o Ats (e fortuna che viviamo in un’epoca in cui è possibile adempiere a procedure burocratiche dal proprio computer di casa) a dover impegnarsi affinché sia possibile vivere il più dignitosamente possibile, per esempio senza barriere architettoniche.
In tutte questi aspetti, la qualità delle organizzazioni e delle strutture fanno la differenza ma, insieme ad esse, ancora una volta, la fanno le persone che incontri.
Quando in una famiglia compare la diagnosi di una malattia grave, si ha necessità di capire fino in fondo che cosa ti aspetta, conscio che la medicina non fa miracoli e che esistono delle malattie che al giorno d’oggi sono incurabili. E, sempre nel tentativo di vivere il più dignitosamente possibile, spiegazioni e indicazioni chiare possono aiutare sensibilmente, anche relativamente a meccanismi interni al mondo della sanità. Vi è una grande differenza fra chi ti spiega, cercando di farti capire, e chi ti liquida.
In questi casi la disponibilità e l’attenzione fanno la differenza e, conseguentemente, la fanno le persone che incontri.
Oggi posso dire, senza riserva alcuna, che le persone che compongono la squadra del dott. Mora sono le persone che speri di incontrare, che sanno unire la professionalità alla disponibilità, che sanno spiegare e sanno metterti a proprio agio.
Per questo ci tengo a ringraziare personalmente per il proprio lavoro il dott. Gabriele Mora, Camilla Garrè, Riccardo Sideri e tutti i membri del suo staff che ho avuto modo di incontrare.
Grazie infine all’Istituto Maugeri per mettere a disposizione la sua struttura e una squadra di tale livello.
“Il regalo più prezioso che possiamo fare a qualcuno è la nostra attenzione.”
Grazie per la vostra continua e viva attenzione.
Giuseppe S.