Addio a Tiziano Sgaroni, infermiere amatissimo dai pazienti

“Un uomo che non faceva pesare mai stanchezza o preoccupazione, sempre pronto alla battuta, una persona cordiale, uno di quelli che fanno il clima di un reparto”: a parlare è Piero Ceriana, il primario della Pneumologia riabilitativa dell’IRCCS Maugeri a Pavia.

Tiziano Sgaroni, 60 anni, uno dei suoi migliori infermieri, s’è spento da poche ore (nella notte fra venerdì 5 e sabato 6 febbraio), a casa, nell’affetto della moglie Antonella dei figli, già grandi, Mattia e Arianna.

Una vita in Maugeri, dove lavorava da più di 20 anni, amato da tutti i colleghi ma soprattutto dai pazienti, che riscontravano in lui un’umanità e una delicatezza inarrivabili.

E la Maugeri è entrata anche nella sua salute, perché a comunicargli la diagnosi della malattia che, in breve tempo, se l’avrebbe portato via “erano stati i colleghi di Gastroenterologia e poi, quando la chemio non sortiva più gli effetti sperati, erano stati quelli delle Cure palliative di Via Boezio, a seguirlo a domicilio”, spiega Ceriana.

I pazienti, si diceva. Tiziano era quello che, meglio di altri, per una dote naturale, sapeva accostare i ricoverati nelle fasi più intime della cura, quelle che talvolta potevano risultare anche mortificanti. “Tiziano invece”, dicono i colleghi, “sapeva accudire, riuscendo a sdrammatizzare e mettendo a suo agio il paziente”.

La notizia della sua morte, per quanto attesa, ha sconvolto tutta la Pneumologia, dopo che Luigi Curia, anche lui infermiere di lungo corso, amico personale di Tiziano, l’ha portata sabato mattina in reparto: hanno telefonato anche pazienti “storici” ed ex colleghi in pensione. “Da Bologna, ha chiamato Stefano Nava, già primario qui e oggi direttore della Clinica universitaria pneumologica del Sant’Orsola, per esprimere un ricordo affettuoso”, prosegue Ceriana.

Tiziano Sgaroni aveva legato con tutti. Con alcuni colleghi giocava a tennis, sua grande passione. “L’ha fatto anche durante la chemioterapia, determinato a guarire fino all’ultimo”, aggiunge Ceriana.

Il suo storico compagno di set sulla terra battuta dei campi cittadini era Giuseppe Brunetti, medico da poco in pensione e tra i primi a far arrivare il suo senso di smarrimento per questa vita, ancora giovane, troncata: “Giuseppe era il broncoscopista”, dice Ceriana, “e Tiziano l’infermiere addetto alle broncoscopie: un doppio perfetto e affiatato. E a vincere era il paziente”.

Alla famiglia, le condoglianze di ICS Maugeri.


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