Intervista a Carlo Locatelli su commercio illegale di benzodiazepine

Intervista a Carlo Locatelli a Tommaso Baronio - La Verità 17.01.2022

«I medici dovrebbero prescrivere queste pastiglie solo per periodi limitati»

Il tossicologo del Maugeri: «Troppo facile procurarsi le dosi Online prospera il mercato illecito di sostanze alterate»

II problema dell'abuso di benzodiazepine non riguarda solamente quelle legali acquistate in farmacia. C'è infatti un mercato di farmaci illegali sul Web, come conferma il dottor Carlo Locatelli, direttore del Centro nazionale di informazione tossicologica all'istituto Maugeri di Pavia.

Quanto è diffuso l'abuso di benzodiazepine in Italia?

«L'uso è enorme. E uno dei farmaci più venduti, preso come se nulla fosse anche se si dovrebbe assumere per un periodo limitato. Noi abbiamo avuto parecchi casi di abuso importante con quantità incredibili, confezioni intere assunte in una giornata, difficili da disassuefare, paragonabili in tutto e per tutto alla tossicodipendenza. Certo, sono casi rari. È un farmaco sempre presente nell'attività del centro veleni e nella nostra attività di tossicologia, un po' perché ce l'hanno a casa tutti, un po' perché è associato in politerapia con altri farmaci. I pazienti sotto antipsicotici spesso hanno associate benzodiazepine. La ricorrenza delle benzo nella nostra casistica di intossicazioni è indubbiamente elevata».

Avete casi di intossicazione da benzodiazepine illegali?

«Sì, qualche caso, tutti molto gravi. Sono anche usate a scopo criminoso». Di che cosa si tratta? «Sul mercato illegale si possono trovare sia le molecole usuali, sia soprattutto benzodiazepine non vendibili nelle farmacie o sviluppate appositamente per il mercato della droga». È un fenomeno in espansione? «In forte espansione, anche tra ragazzi e giovani. Queste varianti illegali sono molto più potenti e con effetti molto più prolungati rispetto a quelle prescritte in terapia medica usuale e danno luogo a intossicazione molto grave. È la richiesta crescente a creare il mercato».

Si comprano nel dark Web?

«Non è detto, basta un po' di abilità con Google. Non ci vuole molto. C'è un mercato enorme sul Web, che non è limitabile o controllabile dallo Stato. La polizia postale è molto impegnata contro questo tipo di commercio, ma le droghe camuffate da farmaci sono in costante aumento. Nelle pasticche di Xanax hanno trovato persino oppiodi».

La contraffazione è usuale?

«In farmacia è tutto controllato e prescritto in un certo modo. In Internet il farmaco può essere alterato e venduto a prezzo più basso che in farmacia. I controlli sono impossibili, i medicinali contraffatti sono migliaia. Online esistono dispensari completamente illegali dove trovi anche coca e oppioidi».

Con l'immissione delle benzo in tabella IV lo Stato italiano ha fatto un passo avanti?

«Certo, un grosso passo. Ma anche in questo caso resta il problema dei controlli sull'assunzione e della facilità di reperirle sul Web».

Perché un medico prescrive le benzo oltre i limiti?

«Non dovrebbe. Il medico sa che la prescrizione è per un tempo limitato. Riconosco che ci sono situazioni particolari in cui è necessario un uso prolungato: se ha un paziente che tutti i giorni minaccia di buttarsi giù dalla finestra, il medico ricorre a prescrizioni continuative per favorire la sedazione. È un tentativo di gestire un paziente difficilmente gestibile in altro modo. In ogni caso, la medicina non è matematica e ognuno assorbe e risponde ai farmaci in modo diverso».

C'è un modo per arginare l'abuso delle nuove molecole benzodiazepiniche?

«Gli argini al Web purtroppo crollano subito. La tabella è un deterrente, purtroppo però gli acquisti continuano. Se un sito viene chiuso, se ne apre subito un altro. La droga è il secondo business illecito online dopo l'agromafia».

Come passano la dogana queste sostanze?

«Con la posta. La dogana è difficile da attraversare per coca, eroina e marijuana, perché i cani le sentono. Ma i cani non riconoscono le benzo, del resto non possono essere addestrati a mille odori e mille compresse e polverine diverse. Le nuove droghe, poi, non si vendono a panetti come la cocaina. La coca viene presa a grammi, le benzo a milligrammi per dose. Sono quantità infinitesimali nascoste in un pezzettino di plastica in una busta senza odore mescolate nei milioni di pacchetti distribuiti tutti i giorni dai corrieri postali. Vengono spedite a casa come le bollette o un qualsiasi altro acquisto effettuato sui siti di commercio elettronico. Non mi danno una benzo in farmacia? Me la compro su Internet. Ma queste sono molto più potenti di quelle acquistabili in farmacia e non possono essere commercializzate per uso terapeutico. È un mondo infinito e incontrollabile, al momento difficilissimo da gestire. Noi facciamo parte del sistema di lotta e non ci arrendiamo».

Tommaso Baronio.

 


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