Malattie del sistema extrapiramidale

Le Malattie del sistema extrapiramidale sono un insieme eterogeneo di patologie che interessano i gangli (o nuclei) della base, cioè un gruppo di cellule nervose localizzate in profondità nel cervello e facenti parte nel cosiddetto sistema extrapiramidale. Il sistema extrapiramidale è un insieme complesso di centri nervosi e vie di trasmissione che controlla e regola il tono posturale, i movimenti volontari, quelli automatici e semiautomatici e i movimenti della mimica facciale, mentre i gangli della base contribuiscono alla fluidità degli stessi.

La causa scatenante di queste patologie è un malfunzionamento o un danno ai gangli della base che determina un disturbo più o meno grave del movimento che da volontario diventa involontario. Contribuisce anche una componente genetica. Sono malattie extrapiramidali il morbo di Parkinson, la corea di Huntington, la corea di Sydenham (o ballo di San Vito), l’atrofia sistemica multipla, la distonia e la paralisi sopranucleare progressiva.

A seconda della specifica malattia, i sintomi principali sono tremori, rigidità, spasmi, un declino delle funzioni cognitive (demenza), disturbi della sfera affettiva, depressione, amnesie, movimenti a scatto involontari e ipercinetici, rallentamento dei movimenti volontari quali la deambulazione (bradicinesia), anomalie posturali.

La diagnosi prevede innanzitutto un esame obiettivo per la valutazione dei sintomi. Per alcune patologie si eseguono test genetici e analisi del sangue. Seguono esami strumentali come la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (RM) e nel caso del morbo di Parkinson si effettua un test per verificare la risposta al farmaco levodopa.

I trattamenti previsti sono di tipo fisioterapico, occupazionale e farmacologico (levodopa, carbidopa, antipsicotici o antidepressivi), tutti volti ad attenuare dei sintomi. In taluni casi è consigliata anche una stimolazione cerebrale profonda.


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